La mia cella

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La cella spesso vista come luogo ideale per chiudersi dentro, per estraniarsi dal mondo e riflettere.

Se vista nella ricerca di un luogo appartato dove cercare un dialogo intimo con Dio è una benedizione dell'anima; ma se vista come rifugio per eludere le problematiche del mondo, al fine di evitare il confronto o peggio l'estraniarsi dalla vita non ritengo sia il luogo ideale.

Vivere la cella sia in senso fisico che interiore, è una pratica che ogni cristiano dovrebbe vivere nel suo pellegrinaggio spirituale quotidiano. La cella è quel momento di riflessione intimo, del parlare a Dio ma principalmente a se stessi. Il fermarsi per riflettere e vedere come in uno specchio, il proprio agire verso Dio e verso chi vive vicino a noi.

Tacere per cercare di ascoltare Dio che parla, soffocando il chiacchiericcio intorno a noi e dentro di noi, aiuta a svuotarci da tutte quelle parole che continuamente ronzano nella nostra mente e nel cuore.

Esaminarci alla voce del silenzio, pone nella condizione di vedere come realmente siamo, chi siamo, come ci comportiamo, se il nostro operato è in sintonia con quanto crediamo di essere o professiamo.

La cella aiuta in tutto questo. Porta ad un esame di coscienza, mostra i lati oscuri della personalità, le cattive inclinazioni che passano spesso come normali atteggiamenti nel corso della giornata. Aiuta  a osservarli con occhi attenti e scrupolosi. Aiuta a capire se stiamo percorrendo una via falsa, ovvero dobbiamo correggere molte cose che non vanno nella nostra vita.

Occorre fare esperienza di questo luogo. Essa è la stanza del nostro cuore dove ciascuno di noi può rifugiarsi e riflettere sulla propria condotta di vita. 

In questo tempo e in questa società, dove tutto viene detto dai media e non si è più educati al pensare, perchè altri lo fanno al posto tuo, dove tutti hanno l'ardire d'insegnare, è davvero importante ritornare alla pratica dello spirito...per non essere coinvolto nel rumore del mondo.

Padre Ambrogio


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