La Legge di Dio - Decimo Comandamento



10° Comandamento
<< Non desiderare la Roba d’altri >>

S. Giacomo dice che noi bramiamo e non riusciamo a possedere, uccidiamo pur di giungere allo scopo. Continua asserendo che per questa smania di possesso noi invidiamo, pur di giungere alla cosa  desiderata essendo disposti ad ottenerla a qualsiasi prezzo e con qualsiasi mezzo. ( Giac.4,2)

Noi religiosi definiamo come “ concupiscenza “ questa disposizione dell’anima. Questa smania che conduce l’uomo a vivere la propria esistenza nella continua agitazione ed insoddisfazione logorandolo interiormente.
Sostanzialmente la mancanza di rispetto per “l’altro”, genera il voler avere o invidiare le cose altrui.
Un lavorìo continuo della mente e del cuore che porta all’aridità dell’Amore, finalizzato a se stesso e alla pura follia.

L’uomo aumenta con questa disposizione interiore la propria ansia, e giorno dopo giorno, fa crescere a dismisura il desiderio di ricchezza a tal punto che, seppure diventasse ricco, si riterrebbe l’uomo più povero del mondo, perché troverebbe sempre chi è più ricco di lui!

La Pace con una simile disposizione interiore è compromessa e perde di vista il fine ultimo della propria esistenza: il raggiungimento della ricchezza spirituale contro quella materiale.
Gesù ha evidenziato più volte il concetto riguardante il distacco dalle cose materiali, ma non al disprezzo, in quanto tutto è dono del Padre ( Mt.6,25-26 31-33 ), esortava quindi a prediligere il Regno di Dio, sapendo che è ciò di cui abbiamo bisogno per la Vita eterna, per tutto quanto di materiale abbiamo bisogno, provvederà il Padre.

Ciò non deve essere interpretato come un disprezzo per i doveri della vita, preferendo soltanto le cose Sante, ma un porre Dio al centro della propria esistenza.

Il messaggio di S.Paolo in tal senso, suggerisce di vivere come se non possedessimo nulla su questa terra, tenendo lo sguardo del nostro cuore fisso a Cristo, la nostra unica ricchezza!!

Padre Ambrogio

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