La Legge di Dio - Quarto Comandamento






4° Comandamento
" Onora il Padre e la Madre " 


Abbiamo ricevuto la vita dai nostri genitori e ci hanno condotti passo passo a crescere e ad inserirci nella società.

Abbiamo ricevuto da loro tutti i consigli per vivere una vita santa e  abbiamo assorbito tutta la loro esperienza e saggezza per farla nostra, come bagaglio ed eredità.


Ecco perché un dovere c’incombe, quello di doverli amare e onorare, aiutarli a vivere il tempo della vecchiaia, non come il tempo dell’abbandono o del fallimento.

Siamo chiamati prima di tutto ad amarli, onorarli e rispettarli, sia in vita che dopo il trapasso con le nostre preghiere e le Divine Liturgie celebrate in loro suffragio.
Onorare i propri genitori, è non lasciarli soli senza il nostro aiuto nel loro bisogno.

Se li disprezziamo quando non comprendono le nostre esigenze e i problemi della vita che dobbiamo affrontare, allora manchiamo di amore nei loro confronti, dimenticando che ogni loro gesto è frutto dell’eccesso di benevolenza verso noi e che, a causa della loro età avanzata, possono perdere la cognizione dei problemi che attanagliano il nostro oggi.

Loro rappresentano i nostri primi “ prossimi “, cui la Sacra Scrittura fa riferimento, ma attenzione che questo amore genitoriale non offuschi quello per Dio, nostro Padre, al quale spetta il primo posto. “ Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me “ ( Mat. 10,37 )

Il nostro rapporto personale con i genitori deve essere simbolicamente come quello che intratteniamo con Dio, infatti così come li abbiamo rispettati e onorati, così lo saremo anche noi nel futuro dai nostri figli. Le eccezioni naturalmente non sono regola.

La santa virtù dell’obbedienza e del rispetto ai propri genitori, sono la porta che conduce alla preparazione futura per indirizzare lo stesso rispetto verso le autorità ecclesiastiche, spirituali e civili dell’uomo di domani. 

Padre Ambrogio

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