Rallegratevi





Ci sono giorni in cui avere uno spirito allegro è un'impresa titanica.
Ci si sveglia dal sonno notturno magari con i problemi del mondo intero che bussano dentro.
Le frasi che abbiamo ascoltato da persone a noi vicine, continuano a rimbombarci nel cuore.
Continuano ancora ad infastidirci, magari anche più di quando le ascoltammo, come un'eco interminabile nelle orecchie.

Il nostro volto si fa cupo e non riusciamo più ad esprimere gioia, allegrezza ma solo severità.
Guardando il volto degli altri, vorremmo trasferire a loro questa insoddisfazione interiore, per liberarci da questo male che ha intaccato la mente e così sfogarci, allontanando da noi questa sofferenza.

Ma pensate che questo malessere sia l'effetto di un solo attimo, ovvero è l'insieme di più giorni, mesi e forse anni? 


E' una lunga guerra che è in noi, della quale però non intendiamo liberarcene, combattere, sconfiggere con le giuste armi.
Quando la Pace del cuore abbandona un uomo, allora questi piomba in tutto ciò: depressione, sfinimento, violenza, alcool, droga, perversione dei sensi.

Tutto ciò è figlio di questa degenerazione della sfera spirituale, che non esiste più. Si è dato libero sfogo al materialismo, all'uomo quale essere animale, che mangia, dorme, lavora e vive sensazioni, che poco alla volta lo distruggono dal di dentro e lo corrodono.
Ciò che poi noi vediamo dal di fuori, non è altro che un lento processo distruttivo che è già iniziato nella propria anima.

Non tutti sono proclivi a porre rimedio ad un danno simile, non lo sono principalmente perchè occorre cambiare, abbandonare la via sin qui percorsa.

Per certi versi, la vita come è stata vissuta, produceva sul momento dei piaceri ma è il dopo, il risveglio. che manifesta tutta la sua tragicità.

Se non impariamo a parlare a Dio con il cuore, dove Egli è, non  riusciremo mai a capire che il Signore è sempre vicino a noi.
Lo immagineremo sempre una divinità mitologica, rappresentata da un affresco, una statua, un'icona, frutto della nostra immaginazione sensibile, ma mai una presenza reale.

Soltanto scoprire la Sua presenza in noi, con noi e vicino a noi, può farci liberare dalle paure, incertezze, dubbi che portano a rifugiarci in beni materiali assurdi, che scompaiono, si dissolvono e ci distruggono interiormente poco per volta, creando in noi un'alienante dipendenza.

Così non costruiamo niente, non poniamo la nostra casa sulla roccia, ma nella sabbia e ci auto-demoliamo.
La gioia vera risiede in noi, nella parte più nascosta, dove in quella stanza c'è Dio ad attenderci.
Quando Dio tornerà a vivere nella nostra vita, allora inizieremo ad essere ciò che non siamo mai stati.

Gesù diventerà il nostro Amico e non il nostro giudice, sentiremo in noi Amore, seppure vivremo in una società che ha il culto dell'affermazione, in contrapposizione alla salvezza dell'anima.

La Gioia diverrà il nostro biglietto da visita, seppure dovessimo attraversare un'oceano di fuoco. 

Non una gioia sciocca e isterica, una vera, interiore, che lascia intravedere in noi la presenza di Dio nella vita di tutti i giorni.

Padre Ambrogio




La foto non è di proprietà dell'autore del presente scritto

Commenti

Post più popolari