La Chiamata






In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, detto Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, infatti erano pescatori. E disse loro: "Seguitemi e vi farò pescatori di uomini." Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che insieme con Zebedeo, loro padre, aggiustavano le loro reti sulla barca. Li chiamò ed essi, lasciata la barca e loro padre, subito lo seguirono. E Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia ed ogni infermità nel popolo.

Vangelo secondo San Matteo (4, 18-23)

Tutti riceviamo una chiamata da Dio.

Ascoltando la Sua voce, non tutti però siamo disposti a rispondere positivamente. Il mondo certamente non potrebbe essere formato esclusivamente da Ministri, ecco perchè ciascuno nel proprio stato e secondo la propria predisposizione interiore, segue Dio o decide di voltarGli le spalle.

È ormai agli occhi di tutti, che passeggiando per strada è quasi impossibile incontrare un Prete, un Vescovo o comunque un Chierico che sia riconoscibile.
Abbiamo un Clero clandestino o sotto-copertura, al punto tale da meravigliarsi se ne incontriamo qualcuno con le vesti proprie, questo lo dico riferendomi a qualsiasi Chiesa e con estrema vergogna.

È pur vero che qualcuno, prova anche un certo imbarazzo ad essere additato o osservato essendo riconosciuto, e non vuole sentire su di se posarsi lo sguardo della gente, quasi fosse una rarità.
Forse per sfuggire a questo e sentirsi " normali " occorre camminare con i paraocchi o a testa in giù, per non essere additato? Ovvero travestirsi per non essere individuato.

Oggi possiamo dire che il simbolo della propria appartenenza, diventa quasi oggetto di discussione per chi ci guarda o metro di giudizio.
Per taluni positivo, molto pochi a dire il vero, per altri guardando l'espressione del loro volto, sembra quasi che gli stiamo disturbando la visione del panorama.

In una nazione che tanto si professa " cattolica ", questo risuona come uno scandalo.
Seppure molti chierici ormai non portano più gli abiti ecclesiastici propri, giustificandosi e definendosi perfettamente inseriti nel tessuto sociale per meglio evangelizzare, hanno l'ardire di sorridere verso chi è rispettoso dell'impegno assunto, catalogandolo come un arretrato o un prete d'altri tempi.

Questa è una situazione che si verifica in molti luoghi e maggiormente nelle grandi città.
Ciascuno di noi ha nel cuore il desiderio di servire Dio in maniera propria ma credo, talune volte, dovremmo mettere da parte le nostre idee, per uniformarci a ciò che il nostro Padre celeste desidera da noi. Così ogni buon figlio si comporta nella casa paterna.

Un figlio che non obbedisce al padre e alla regola nella Casa in cui vive, ditemi che figlio è?
Il Signore ci ha chiamati e noi come abbiamo risposto?

All'inizio abbiamo abbandonato ciò su cui poggiavamo le nostre certezze per seguirlo, ma poi...abbiamo iniziato a vedere chi prima di noi aveva risposto a questa chiamata e strada facendo si è adattato alle voglie della vita, che modernizzano e relativizzano anche le vocazioni più sante.

Cristo ci chiama ad essere concreti nella nostra vocazione ma senza vergogna. Chi si sarà vergognato di me, anch'io mi vergognerò di lui...dice il Signore.

La Voce del Signore Gesù ci chiama, esige una risposta pronta e duratura da parte nostra, incisiva, che porta all'azione e ci spinge verso Lui, per seguirlo ove Egli ci porta, non a strade personali ne passionali, imitando nella retta via quella intrapresa dai Santi Apostoli che Lo seguirono.

Tutti, laici, monaci, chierici, dobbiamo ricercare dentro noi questa chiamata, abbellirla ogni giorno, contornandola e circuendola di quell'amore divino e di quel suono melodioso che ha sciolto inizialmente il nostro cuore nella chiamata.

La vocazione non dura pochi anni, è eterna ma come ogni grande amore, può subire alti e bassi.
Restare fedeli nonostante gli sconvolgimenti della vita, significa avere posto la " Chiamata " del Signore al primo posto, definendola essenziale e irrinunciabile.

Al termine del percorso spirituale di ciascuno di noi che amiamo Dio, possa il Signore concederci di aver potuto uniformare la nostra esistenza alle parole di San Paolo quando dice: “ Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.” ( 2 Tm. 4,7)

Padre Ambrogio




La foto non è di proprietà dell'autore del presente scritto

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