Il Bagaglio






Come per un viaggio, prima di partire prepariamo la valigia.
Dentro introduciamo ciò che servirà alla nostra destinazione o quello che sarà indispensabile. 
La nostra esperienza nella vita, c'insegna che non tutto serve, seppure tutto vorremmo avere con noi.

Nella nostra dimora abituale, facciamo uso di molte cose e altre le teniamo vicino a noi, perchè rievocano il passato, un ricordo di cui non vogliamo separarcene, seppure non lo tocchiamo mai.
Basta guardarlo, alcune volte soffermandoci, torniamo indietro con la mente e spesso scivoliamo via con l'immaginazione.

Questa è la nostra vita.
Viviamo di sogni e di ricordi ormai languidi.

Persone passate accanto a noi che rimpiangiamo, perchè ci hanno dato amore. Altre invece, ci hanno segnato, deluso, amareggiato, ma che comunque noi pensiamo ci abbiano aiutato a fare esperienza della vita.

Sarà vera questa convinzione? È un modo per esorcizzare la delusione? Ovvero è sinonimo di crescita...
Molte volte da queste esperienze non si riceve crescita, ma è un tornare indietro, negando poi l'apertura al prossimo.

La " diffidenza " per causa altrui, per gli sbagli che da altri riceviamo, fa il più delle volte nutrire in noi sospetti. Quindi ciò che definivamo " crescita " può trasformarsi in un sentimento di ostilità se non di repulsione.

Ciascuno porta in se ferite. Credo che chi le ha subite davvero, ed è adulto interiormente, cerca sempre la strada del silenzio e dell'ascolto, più di avere ragione a tutti i costi e giustificarsi puntando il dito verso la fonte del dolore.
Non è buttando fango o sparlando del prossimo, che ci si giustifica o si guadagna in veridicità. 
Questo non è vivere da Cristiani.

Quando giungi a destinazione apri il tuo bagaglio, chi sta vicino aprendo la valigia può avere due sensazioni: sentire il profumo dei tuoi vestiti candidi, o il puzzo dei cenci che hai messo dentro il bagaglio.

Simpatico, zelante, chiacchierone o cantastorie di balle tu possa essere, il tuo odore ti segue.
Dio è attratto da noi, così come dovremmo essere attratti da Lui, ma se sentirà puzza credo si allontanerà da noi...

Quando ci presenteremo a Lui, sarà la nostra valigia a parlare di noi, non fatta di beni materiali ma di tutte le nostre azioni. Dei nostri sotterfugi per raggiungere le mete, a quanti abbiamo voltato le spalle o abbiamo spintonato, abbiamo tradito, pur di raggiungerle.

Purtroppo oggi si dilegua il senso della " coscienza " secondo Dio. Quando agiamo, non ci chiediamo se ciò che facciamo, sta danneggiando anche spiritualmente il beneficiario.

Se il nostro operato è secondo Dio o secondo Noi.
Se stiamo seguendo la via del Signore, seppure tutto può sembrare santo o se gli altri possano influenzarci dicendoci che stiamo dalla parte del Vero, noi ne siamo sempre certi??.

Solitamente quanto è secondo Dio è in contrasto secondo ciò che vogliamo noi.
Il nostro Orgoglio, ci rende sordi e ciechi e talune volte anche cattivi. Potresti anche urlare in faccia la verità a simili persone, cercando di risvegliarle, ma esse non comprenderebbero, fino a quando continueranno a restare nel torpore di chi li incanta...

Gli propineranno l'immagine di una falsa pace, così come in natura noi costatiamo la quiete prima della tempesta.
Così si appesantisce il nostro bagaglio. 
Portiamo gioie, dolori, delusioni, successi, ma se in esso non avremo riposto la Carità non sentiremo quel profumo di pulito.

Il nostro bagaglio nel viaggio verso l'Eterno, dovrà portare il profumo di una vita vissuta rettamente, con una coscienza retta, senza macchie, senza rimproveri. Guardando fisso negli occhi chi ci ha procurato dolore, non potremo avere un occhio cupo, ma il nostro volgerci a lui, dovrà avere tutte le caratteristiche di chi seppure reputiamo nell'errore è bisognoso di preghiera e non un nemico da abbattere a tutti i costi.

Gettiamo via pertanto il veleno che nutriamo, abbandoniamo i sensi di vendetta, non è così che si è cristiani.

Seppure cristiani però non dobbiamo mai mettere la Verità sotto la suola delle scarpe per finire sempre a dire di sì, pur di apparire dei " buoni e dolci " a tutti i costi.

Questa è una finzione che accalappia soltanto gli ubriachi del proprio mosto.
L'uomo sobrio agisce sobriamente e valuta ogni cosa con lucidità.

Padre Ambrogio

La foto non è di proprietà dell'autore del presente scritto

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