Malattie

 


1 Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 2 V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, 3 sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. 

4 [Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.] 

5 Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. 6 Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». 

7 Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». 

8 Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». (Gv.5,1-8)


Siamo tutti portatori di una o più malattie.

C'è chi concentra la propria attenzione su quelle fisiche, che certamente sono importanti per il nostro benessere, ma ne esistono anche di spirituali che sono molto più gravi.

Guardiamo spesso alle nostre infermità fisiche e mai a quelle dell'anima, ci curiamo di apparire belli fuori, ma della nostra interiorità ci preoccupiamo relativamente, perchè siamo convinti che soltanto noi possiamo vedere ciò che nascondiamo.

In parte è vero e in parte non lo è. 
Nel mondo esistono un gran numero di infermi, che possiamo definire zoppi, ciechi, sordi...nello spirito, ma nonostante le debolezze umane, le miserie ci attanagliano, Dio non dimentica le suppliche e la perseveranza nel chiedere la Grazia  al fine di esserne risanati.

Così nella vita di ciascuno di noi, un angelo può passarci accanto, ma non tutti di coloro che sono nell'infermità ne scorgono la presenza, o perchè sono troppo distratti dall'ambiente o le circostanze lo impediscono, pertanto restano sempre in attesa che l'acqua si agiti davanti a loro.

C'è invece chi lo desidera e perseverando ottiene la Grazia di ricevere la visita proprio da Gesù, che inaspettatamente si presenta nella sua esistenza. 

Nonostante quest'anima ancora cerca la manifestazione materiale del miracolo, Gesù va oltre, gli chiede quell'atto di Fede in Lui, quell'ultima prova, superando la sua aspettativa, guarendolo.

Noi tutti molte volte siamo convinti che dal materiale possa effondersi lo spirituale e quindi acquisire quella Fede che ci manca. 
Mi riferisco a coloro che vanno alla ricerca di essudazioni di Icone, apparizioni, rivelazioni ecc. al fine di ottenere Grazie o per accrescere in quello che definiscono la loro Fede.

Gesù al contrario per agire nella nostra vita e portare la salvezza, guarendoci in modo permanente, ci chiede solo un semplice consenso professato con il cuore, per operare i prodigi della sua infinita Misericordia.

Pertanto ogni infermità, ogni malattia, ogni cecità, ogni segno di imperfezione spirituale, si dilegua davanti all'Amore salvifico di Cristo Gesù, se noi cerchiamo questa salvezza e la desideriamo con tutto il nostro cuore, rimanendo attenti e vigilanti.

Padre Ambrogio


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