La Sordità di Dio

 


In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio? 

Se uno volesse disputare con lui, non gli risponderebbe una volta su mille.
(Gb.9.2-3).


Spesso noi tutti, pretendiamo che volgendo le nostre suppliche a Dio, Egli ci risponda prontamente. Vorremmo avere delle risposte alla maniera umana, con i nostri tempi e modi.

Dio ha in serbo sempre una risposta per noi, che può essere immediata ma quasi sempre lascia trascorrere del tempo, spesso non è fatta di parole ma, se un'anima ha lo spirito sensibile, la sa riconoscere tra mille eventi o circostanze della vita.

Dio si manifesta all'uomo in maniera nascosta o talvolta plateale, silenziosa o altisonante, immediata o dopo molto tempo, magari quando noi non pensavamo più alla domanda formulata.

Non per questo Egli è sordo alle nostre necessità o si diverte a farci attendere. Egli ci educa, ci aiuta a camminare, ci sostiene e poi ci lascia, senza mai abbandonarci. 

Al termine del tempo prefissato, noi comprendiamo che siamo riusciti a camminare grazie a Lui che ci è stato sempre vicino, aiutandoci, sostenendoci, affinchè raggiungessimo il suo fine che è la nostra salvezza.

Dio spesso non ama usare molte parole come fanno gli uomini, agisce con i fatti, che parlano di Lui e del Suo Amore.

Tutto parla di Lui nella nostra vita, seppure dovessero sembrare le nostre azioni delle storture. Siamo noi semmai a creare modifiche o sostituzioni al percorso, perchè siamo liberi e adulti sin dalla nostra tenera età, il libero arbitrio esiste anche dentro la nostra incoscienza.

Pertanto pensare di non essere ascoltati, perchè non riceviamo subito una risposta, equivale a non avere cognizione di Dio, di cercare logiche terrene e non soprannaturali.

Ed il guaio peggiore per l'uomo odierno è aver perduto questa dimensione soprannaturale, cioè il non credere in Colui che non è di questo Mondo. Tutto ciò che è di questa dimensione noi crediamo di poter capire, discernere e spiegare, mentre ancora di questa nostra vita non sappiamo nulla. Figuriamoci di quella che non conosciamo o balbettiamo.

Parliamo del soprannaturale come bambini che ancora non vedono e non sentono, non parlano e non sanno neppure camminare, eppure ci atteggiamo a sommi pensatori e discernitori di eventi.

Forse Dio non ci risponde prontamente a causa del nostro Orgoglio, che fa di noi degli falsi eroi mentre siamo solo dei miseri e poveri peccatori, che non sanno neppure guardare oltre la punta del proprio naso mentre pretendono di conoscere e spiegare in forza e virtù di riconoscimenti accademici umani.

L'uomo è sempre chiuso in questa prigione della conoscenza terrena, carnefice di se stesso, per il sol fatto di non ammettere che esiste una Verità superiore e una conoscenza al quale egli deve inchinarsi. 

Questa mancanza di Umiltà è la ragione per cui egli si allontana sempre più da Dio e si fa giorno dopo giorno sempre più sordo alla Sua Voce che lo chiama.


Padre Ambrogio

 

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