Rinnegare



" Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua."

Perchè rinnegare ciò che in noi magari ci differenzia dalla massa, perché farci ignoranti davanti agli incolti, perchè farci ultimi se abbiamo il potenziale per essere primi.

Tutto ciò ha una risposta, secca e precisa!
Per acquisire "La vera Umiltà di Spirito ".

Se ci viene riconosciuto di avere le qualità per emergere, e noi le teniamo in sordina, il mondo ci risponde con una frase: " stupido "!
Perchè?

Perchè il mondo vuole che l'uomo esalti il proprio " io " mettendo al centro e al vertice dell'esistenza la propria immagine, come la statua dorata di Nabucodònosor per adorarla.
" Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro, che il re Nabucodònosor aveva fatto innalzare."
(Daniele 3,7)

Gesù fu umile in tutto, egli stesso la Sapienza, che ha creato tutto ciò che esiste, prese sembianze umane e venne ad abitare in mezzo a noi, chiedendoci di seguirlo sulla via che porta al Suo Regno, per essere con Lui. 
Come questo si potrà realizzare? 
Attualizzando il suo insegnamento.

Fare la Sua volontà non significa distruggere o buttare al vento i talenti che abbiamo ricevuto da Dio stesso, ma è riconoscere Dio nel nostro cuore come la Fonte di tutto ciò che di buono possiamo scoprire in noi.
Nessuna cosa di buono che gli altri vedono in noi, è frutto delle nostre capacità. 
Tutto è opera dello Spirito Santo, se gli permettiamo di agire in noi liberamente, riconoscendogli il primo posto nella nostra esistenza.

Non c'è spazio per gli orgogliosi nel Regno dei Cieli, nel cuore del Signore non troverà mai posto chi rema contro il Vangelo. 

Rinnegare se stesso è il primo atto di umiltà, in quanto non si può seguire Gesù se non si è umili, se non si riconosce Dio come l'autore di ogni cosa. 
Il peccato e Cristo non possono coesistere, come Cristo e l'Anticristo non hanno nulla in comune, perchè se si sceglie l'uno si volterà le spalle all'altro.

Spesso però il non voler seguire Gesù è dettato dalle rinunce che occorre fare, per vivere coerentemente al Vangelo.
In questo caso la rinuncia è quella che occorre fare riguardo lo spirito del mondo, che ti porta sempre lontano da Dio
Se la nostra vita non è in linea con i Comandamenti di Dio, viviamo distanti dalla Grazia.

Ma bene puntualizzava San Paolo, c'è peccato che conduce alla morte e peccato che non conduce alla morte.
Noi tutti ci troviamo in questa condizione, pertanto all'uomo saggio è dato discernere quale strada percorrere e comprendere che la nostra vita è tutta una fragilità: " infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 
Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 
Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 
Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? 
Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato.” ( Romani 7, 19-25 )

Padre Ambrogio

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