L'uomo e la natura




Leggiamo dalla storia di molti Santi, che essi ebbero un rapporto privilegiato con gli animali e la natura in generale.

Eppure per averne uno così intimo, occorre avere il cuore di un bambino, semplice, puro, che trasmette tanto amore a tal punto che, un animale seppure di grande dimensioni non veda nell'uomo una minaccia per se o ne senta la presenza come quella di un nemico.
Sono convinto che l'uomo deve riscoprire questo stato interiore, per poterlo trasmettere.

Non si può fingere con un animale, egli sente prima ancora che noi lo possiamo accostare, chi siamo o cosa cerchiamo di fare o di trasmettere.

L'uomo porta sempre in se un rapporto sbagliato ed ha perduto quella immagine di Dio, che lo faceva parte integrante del creato. Egli si è posto in contrapposizione, è divenuto un nemico di tutte le cose buone che Dio aveva fatto per lui.

La nostra violenza gratuita per tutto, il mancato rispetto per la creazione e i nostri consimili e il mondo che ci circonda, ci pone a trasmettere quel segnale di allarme che gli animali percepiscono immediatamente.

Non è però così per i Santi, i quali avendo riconquistato l'immagine adamica primordiale, passeggiano ancora oggi per il giardino di questo mondo, dialogando con Dio come un amico e vivendo con tutto il Creato come parte di esso, ecco perchè a loro si sottomettono.

Padre Ambrogio


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