Le 99 pecore




Che ve ne pare? 
Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? 
Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 
Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.


Rifletto spesso, ormai da molti anni, sulle parole di questa pericope e rivedo il fine ultimo del mio sacerdozio.
Nella mia vita ecclesiale, ho avuto opportunità di notare molti sacerdoti che si sono affannati una vita a mantenere ciò che avevano attorno a se e pur di continuare a mantenerlo, si sono inventati qualsiasi cosa, anche se non era conforme alla Verità del Vangelo.

Non si sono mai chiesti del perchè molte persone si erano allontanate da loro e non si sono preoccupati di ammonirle a quali rischi andavano incontro.
Magari hanno preferito adattare Dio alle esigenze del popolo, invece del contrario; hanno preferito avere molte pecore distratte attorno a se, piuttosto della solitudine che gli si prospettava davanti, sacrificando la " Verità " nella predicazione, pur di non sentirsi abbandonati.

Del resto oggi predicare realmente il Vangelo, crea l'effetto vuoto attorno a se.
La gente non desidera più sentire la sana dottrina, in quanto la loro vita si è conformata al mondo.

Ecco perchè quando ascoltano " discorsi che loro reputano strani... ", fuggono via dalle Assemblee domenicali, dicendo che tal prete o Vescovo ha sbagliato epoca nel venire al mondo.
Sì perchè ripetere ciò che dice il Signore, significa oggi fare discorsi strani...

I discorsi strani sono la conformità di vita con la Fede che si reputa appartenere, mentre è più facile vivere conformemente al mondo che a Dio.
A tal punto da non rendersi più conto di violare la Legge di Dio, credendo che l'osservarla, sia soltanto limitato al comandamento di non uccidere o del non rubare.

Rischiare di abbandonare le 99 per assicurarsi la pecora perduta, può porre alla fine in uno stato di solitudine, che "l'orgoglio ecclesiale" ti può far sentire parte tra la fila dei preti falliti come se, potesse esistere una forma di produttività ecclesiale, che gratifichi secondo una legge di meritocrazia, il buon sacerdozio da uno cattivo.

Preferisco avere una sola pecora da pascere, che segue il Sommo Pastore, che averne 99 da governare che vagano per i monti ognuna per proprio conto.

Ed oggi, ciascuno vuole camminare per proprio conto, magari servendosi del pastore per le necessità indispensabili ( Battesimo, Matrimonio, Morte ), ma poi vuole pensarla a modo proprio, facendosi una " personale " idea di ciò che è la sana dottrina.

Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. 
Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.” ( 2 Tm. 4, 3-5 )

L'ideale certamente sarebbe quello di preservare tutte le pecore, ma purtroppo il mondo non devia soltanto il cammino delle pecore, ma anche dei pastori, e di quest'ultimi maggiormente, scatenandoli l'uno contro l'altro o corrompendo i loro cuori in azioni turpi e vergognose che danno scandalo.

Spesso magari, una pecora decide di allontanarsi dal gregge perchè teme da parte del proprio pastore che possa portarla alla rovina, e questo è molto triste quando si verifica.
Al contrario qualche pecora, può auto-giustificarsi puntando il dito sul pastore, affermando che sia indegno.
Occorre pregare molto per i sacerdoti, ma è determinante sostenerli e non abbandonarli... 

Spesso la ragione per cui sbagliano, è perchè sono stati lasciati soli, questo da parte di chi aveva il dovere di sorreggerli e correggerli finchè si era in tempo e questa responsabilità è dei Vescovi.
Pertanto come vedete, la pecora smarrita può essere chiunque in qualunque situazione.

Nessuno pertanto ritenga che in forza alla propria appartenenza, sia esentato dal cadere o dallo smarrirsi.
Il Signore lo cercherà, ma beato colui che si farà trovare ed aprirà le orecchie e la porta del proprio cuore alla Voce del Maestro, che continua a chiamarlo oggi come ieri a squarciagola...

Padre Ambrogio

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