Perseguitati ingiustamente




Quante volte ci siamo sentiti perseguitati ingiustamente, quante volte pur avendo fatto il bene siamo stati mal giudicati e maltrattati.

Quando siamo caduti in " disgrazia " ed abbiamo visto ogni cosa rivoltarsi contro, quando la nostra salute è stata compromessa dalla malattia che ci ha inchiodati a letto per giorni, mesi, anni; senza spiragli, senza vie d'uscita, senza speranza.

E' uno scenario quotidiano di molte persone. Chi perde ingiustamente il proprio lavoro e resta sul lastrico dovendo mantenere una famiglia che attende il cibo come una nidiata di uccellini.

Quante situazioni tragiche come queste hanno indotto qualche uomo a farla finita, cercando nella fine terrena la soluzione a ogni problema, per scrollarsi di dosso tutto quel nuvolone, quei fulmini che lo sovrastavano e lo attanagliavano ormai in un angolo. 
Coloro che sono rimasti cosa proveranno per loro? 
Il dolore di una perdita, un addio freddo forse mai pronunciato, la sofferenza e il senso di colpa che resta dentro per aver fallito un rapporto umano.

Trovare la forza di dire come Davide “ Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo. Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo “, occorre una fiducia ed una forza non indifferente.

Penso anche a quelle donne o quegli uomini che vengono abbandonati dal proprio coniuge per formarsi un'altra vita. 
Per coloro che si trovano in carcere per non aver commesso il fatto e per quanti si sono pentiti di un gesto impulsivo e non possono più tornare indietro.

Quante volte con mille problemi si è andati a letto con la speranza che l'indomani avesse in se la risposta, la soluzione al problema.
Quante di queste albe sono passate anche a vuoto, quante lacrime hanno bagnato il cuscino fino a quando l'invocazione sale al Cielo e l'uomo grida a squarciagola: 
“ Sorgi Signore, salvami Dio Mio “.

Il Signore non rimane sordo all'invocazione delle nostre suppliche e tutte le nostre azioni giornaliere sono da Lui sostenute, perchè Egli vigila sempre su noi e non tarda mai a benedire i figli che assimila a se.

Quante volte si sente dire che tale o quell'altro sta subendo un'ingiustizia o un'accusa infamante.
Quanti di questi casi poi si è scoperto essere persone totalmente estranee ed innocenti ai fatti contestati.

Magari nella loro disgrazia non hanno trovato chi li potesse consolare, chi potesse dar loro una parola di conforto, una frase che li avrebbe potuti far uscire da quella depressione o da quella prova.
Ecco perché, quasi sempre anche noi siamo responsabili col nostro atteggiamento distratto ed indifferente nei confronti del prossimo, fatto di sguardi severi, con la paura di sentirci calpestati se poco poco ci dimostriamo " buoni ", ritenendo che assumere un atteggiamento severo sia la garanzia per la nostra incolumità, dove è meglio mostrare i denti che offrire un fianco da sbranare.

Ma dietro a quelle richieste di aiuto, quanta sofferenza, quante possibilità di poterci riscattare, quali opportunità per far mostrare agli altri il Cristo Gesù che è in noi.
Si dice spesso che Gesù non cammina più sulle nostre strade e che si sia rintanato soltanto nelle Chiese, almeno questa è la contestazione che i laici in senso stretto ci rivolgono.
Penso a volte, che persino da alcune Chiese sia andato via, perché lo hanno sfrattato certi preti. 

Si potrebbe anche concludere che siamo noi che non lo portiamo più tra la gente, che non passiamo più a prenderlo dalla Sua Casa, ed allora Lui rimane lì nella Sua Chiesa sempre solo, al buio, sempre pronto ma senza nessuno che si curi più di Lui.

E' proprio quando il Giusto viene perseguitato che ha bisogno del conforto di Dio, è proprio quando colui che soffre giustamente o ingiustamente che ha bisogno della nostra carezza. Scrivo “ giustamente “, perchè esiste il ravvedimento, esiste il pentimento e soltanto l'Amore di Dio, può riportare un'anima sulla retta via, alla riflessione di una condotta da abbandonare.

Adoperiamoci quindi al bene, non nelle cose plateali, nelle grandi opere, se queste per mille motivi ci sono impossibili, ma nelle piccole cose di tutti i giorni che sono alla portata di chiunque. 
Le grandi opere sono difficili da realizzarsi, ma nel nostro piccolo potremmo anche sprecare una vita intera dietro i sogni o le false opportunità, mentre le piccole sono sotto il nostro naso e non ce ne accorgiamo o non ce ne curiamo neppure.
Marta e Maria insegnano…

Saremo giudicati per l'Amore che avremo saputo donare, così facendo anche noi che doniamo amore, un giorno potremmo essere destinatari dell'amore del prossimo, che si fa a noi vicino nel momento della nostra prova.

Padre Ambrogio

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