La sofferenza è una catena con miliardi di anelli






La sofferenza è una catena con miliardi di anelli, quanti sono gli uomini in questo nostro tempo. Essa ci lega, ci vincola uno all'altro. 
Molti cercano di sfuggirla ma illudono se stessi, perchè la incontreranno presto o tardi, al crocevia del loro cammino.

Spesso tutti infatti ci chiediamo: “Perchè proprio a me “???
E' il grido di dolore che ciascuno di noi esprime e fa salire al Cielo, con gli occhi sbarrati, le braccia tese e le mani spalancate, forse anche con un pò di rabbia nel nostro viso.
Abbiamo preteso questo mondo così com'è, questa vita di cui non siamo direttamente responsabili, ma che siamo i continuatori degli errori di coloro che decidono di far andare le cose come vanno. 

Spesso ascoltiamo anche la domanda che ci viene rivolta: “ ma vorresti cambiare tu il mondo “ ?? Quando ero giovane risposi...Sì! 
L'oceano è grande, ma in fin dei conti da cosa è formato? 
Da tante piccole gocce d'acqua, quindi se noi ci ritenessimo tali, ciascuno potrebbe apportare il proprio contributo al bene, per come oggi accade al male nel mondo, dove ognuno con i propri peccati è responsabile del male totale del mondo.

Anche la malattia, l'abbandono, le morti violente,  sono figlie travagliate di questa nostra epoca, come di tutte le altre; è come ha voluto Gesù, che il grano e la zizzania crescessero fino al tempo della mietitura, entrambi insieme.
Noi combattiamo come ha combattuto Gesù. 

Anche il Suo è stato un tempo combattuto, i Romani di quel tempo, come quelli di oggi che amano lavarsi le mani davanti le Verità teologiche. Ogni cosa, in ogni tempo, porta la storia a ripetersi, perché l’uomo è sempre lo stesso e non cambia. Tutto è trascorso, ma Gesù è rimasto e resterà lo stesso. Questa è la Potenza di Dio.
L’uomo ha fatto tanto soffrire i propri consimili e lo fa ancora, è pienamente soggiogato dal mondo. Ha volontariamente sturato le orecchie dalla cera ed ha imparato ad ascoltare le sirene, quel canto ammaliante, le immagini lascive che attirano i sensi, tutto ciò che conduce ad un porto effimero.

L’uomo odierno ormai non conosce più o non vuole riconoscere chi è rimasto se stesso, chi è rimasto fedele, chi continua a far vivere il Deposito della Fede in modo inalterato ( l'Ortodossia ).
Ogni angoscia, tristezza, ansia non vengono da Dio, ma dal nemico che vuole portarci allo scoraggiamento e alla illusione di una vita falsa, per condurci dove vuole lui, come anime prive di personalità e di volontà.

La perseveranza, la preghiera, la penitenza, ci portano a purificare il cuore e tutto il nostro essere e a vivere in perfetta unione con Lui, che è l'Amore assoluto, per dissolvere spiritualmente e umanamente la sofferenza di questo mondo.

Padre Ambrogio

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