Giù la maschera



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Prima o poi saremo costretti a toglierci la maschera che indossiamo  per tutta la giornata o da una vita, espressione di una doppia identità.

Sarà anche perchè con il nostro incontro con Dio i pensieri del nostro cuore saranno svelati e più nessuna cosa  resterà nascosta.

Giù la maschera, significa guardarsi dentro, così come siamo realmente, come non siamo agli occhi altrui, con le nostre debolezze, le nostre piccinerie, le nostre incapacità.
Quanto possiamo continuare a fingere? Fingere a noi stessi? 
E' questa la cosa più disarmante e più subdola che il diavolo in persona suggerisce per farci apparire agli occhi altrui accattivanti, simpatici e gradevoli, fingendo e non dicendo apertamente la Verità delle cose, pur di essere apprezzati e non perdere il prestigio pubblico contraddicendolo.

Giù la maschera perchè ogni cosa che noi facciamo non sia inquinata da un rendiconto personale, frutto della nuova filosofia di vita: " non dare se non ricevi ". Nell'ottica di una vita vissuta davanti a questa finzione di puritanesimo a buon mercato, ci troviamo disarmati e corrotti sino alle ossa.

Impariamo a combattere con noi stessi, con questo guscio con cui copriamo i veri lineamenti del nostro volto. Impariamo ad avere il coraggio delle nostre azioni, per non vergognarci nell'incontro con il Gesù Cristo che ci illudiamo di professare e amare.
Impariamo a mettere in risalto il volto bellissimo ad immagine di Dio che abbiamo ricevuto, se camminiamo sempre mascherati da questa immagine pallida e uguale a quella di qualunque altro che non ha il sigillo di Dio, oltre che non riconoscerci, non riconosceremo gli altri come immagine di Dio stesso. 

Chi sei tu Gesù di Nazareth? Uomo dai mille volti, uomo della contraddizione, pietra d'inciampo per la vita comoda del mondo, uomo scartato dai potenti della terra e che ti sei fatto prossimo di colui che è disprezzato.

Gesù di Nazareth, un volto che rifiuta la maschera e che se una gli si addice, è quella dei mille dolori, portati con estrema dignità, per amore, buttata via il giorno della Pasqua Gloriosa, dove ogni volto a Sua Immagine non ha più l'espressione pallida ed inanimata della morte, ma  quella dell'alba gioiosa e gloriosa del Figlio di Dio che siede alla destra del Padre nella Santa Triade.


Padre Ambrogio


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