Cosa può significare preghiera





Cosa può significare per noi preghiera? Si parla tanto oggi di questo argomento ma poco lo si conosce. 

Certo la preghiera comunitaria è indispensabile e anche dietro il consiglio evangelico, dove due o più sono riuniti nel Mio Nome io sono in mezzo a loro, ci facciamo forti di questa aggregazione. Ma esiste la preghiera personale ed incessante ricordata da Gesù, quando vuoi pregare entra nella tua stanza e chiusa la porta...

Poi quella incessante senza stancarsi mai... 

Per alcuni Cristiani, sembra che una volta assunta la S.Eucaristia, noi abbiamo assolto il nostro precetto e che da lì in poi possiamo vivere distanti da altre opportunità o pratiche spirituali. La preghiera è stata in tutta la vita di Gesù il centro di ogni sua azione, di dialogo preferenziale con il Padre. Dalla lettura del Vangelo abbiamo ereditato il senso profondo di questo dialogo con Dio, non esiste passo di cui non si faccia riferimento alla preghiera. 
Imparare a pregare è una delle pratiche  più difficoltose ma al tempo stesso più semplici, tutto è incentrato sul perchè lo si fa. 

Molti sono inclini a pregare per ottenere delle Grazie o per chiedere a Dio delle necessità; anche rientrando nella preghiera, questa può però sprofondare in un assurdo baratto con Dio stesso. 
E' il Chiedete e vi sarà dato, il  Bussate e vi sarà aperto, che ci può spingere in un rapporto spiritualmente utilitaristico, dove ottenuta la Grazia si dimentica alcune volte anche di ringraziare. 

Lo scopo della preghiera non è soltanto un fatto di " chiedere ", ma anche di quell'intrattenersi con Dio per Amarlo con tutto il cuore, uno stare “faccia a faccia” seppure in silenzio. 

La preghiera di per sè non si esaurisce nella richiesta da esporre,  questo Amore non è disinteressato, invece lo è quando si dona il proprio cuore per non ricevere nulla in cambio, ecco  il sigillo della vera preghiera a Dio, la si dona con Amore. 
Allora questa assume davvero una dimensione soprannaturale, un rapporto filiale profondo, che davvero ci fa gridare “ Abbà “, proprio perchè come figli ci poniamo tra le braccia del nostro Papà e gli confessiamo tutto il nostro amore, poggiando il nostro cuore sul Suo. 

Questa è la preghiera che ci trasforma, che ci fa davvero Figli di Dio. Penso che se prima non si raggiunge una dimensione spirituale di unione con Dio, le nostre richieste avranno sempre il sapore di un interesse spirituale e non quel porgere le nostre difficoltà ai piedi di un Padre che vuole la nostra felicità, che ci ha amati per prima e che vuole da noi Amore puro, nonostante le nostre debolezze, peccati, meschinità. 

Imparare ad amare Dio, probabilmente non basterà una vita per realizzarlo pienamente, ma nella nostra umanità e nella limitatezza del nostro essere, potremo riuscirci con quella conoscenza che possiamo avere attraverso la preghiera,  di questa Luce inaccessibile che di rado ci fa scorgere un raggio che illumina tutta la  stanza del nostro cuore e la mente riesce ad innalzarsi a quelle cose che occhio non vide ne orecchio udì. 

Una conoscenza ed una scoperta che poco per volta ci fa avanzare in questa vallata stupenda dove è Gioia piena, Amore e Pace. 
La preghiera è lo strumento, il mezzo necessario per questo dialogo preferenziale con Dio. 
Possiamo pregare con parole nostre o iniziando con quelle che la Chiesa c'insegna, con la preghiera del cuore o di Gesù e proseguire a dialogare con Dio faccia a faccia, 

Con le nostre stesse parole, come Lui vuole, intrattenendoci come parlerebbe un figlio ad un Padre che ama, allora ogni nostra o altrui necessità verrà esaudita, perchè il Padre conosce ogni cosa prima che gliela formuliamo.
Infatti, Dio è Amore.

Padre Ambrogio

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