L'Amore umiliato



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Accade sempre nella vita di un uomo, di avere davanti a se situazioni e scenari che si ripetono.
Non sempre però questi eventi sono veicoli di gioia, magari avremmo preferito non si verificassero più ma purtroppo inesorabilmente ritornano...

Quando ciò accade, l'esperienza che abbiamo maturato negli anni passati torna in nostro aiuto? Possiamo affidarci alla sola esperienza, per poi magari costatare che abbiamo sbagliato nuovamente? 

Paradossalmente si può sbagliare per essere stato troppo debole, per aver cercato di essere buono, per essersi fidato troppo di qualcuno. La delusione diventa a quel punto il grande interrogativo del momento. Occorre essere cattivi fingendosi dei buoni?

Con questo atteggiamento si entra a far parte integrante del mondo. No...non lo farebbe mai una persona coerente e spirituale.
Si nasce con il cuore perverso,  ovvero lo si diventa? Seppure possiamo tutti sbagliare e quindi divenire oggetto di critica, la verità è che quando si guarda alla Chiesa e la si vede Santa, ci si attende che gli uomini che l'amministrano lo siano altrettanto.
Ma non tutti sono così purtroppo.

Ecco il grande dolore e la forte delusione di quanti amano la vera Chiesa di Cristo Gesù. Coloro che vivono sulla propria pelle questo disagio spirituale, attendono di vedere nei comportamenti altrui, ciò che per Grazia, ispirazione e ascolto dello Spirito, sono riusciti a comprendere nella loro vita.
Si prova allora a giustificare l'ingiustificabile, dicendo che la Chiesa é composta da uomini...ma credo che questo modo di giustificare sia solo anestetico per la mente, di chi non é abituato a osservare con coscienza.

Una persona dabbene fa a quel punto la propria considerazione. Occorre davvero oggi avere una grande Fede (la scrivo volutamente con la maiuscola) per continuare sulla strada che ciascuno ha ricevuto da Dio, noncurante degli sputi, delle ingratitudini, dei tradimenti, dei voltafaccia, dei silenzi ipocriti, di quanti vendono la propria amicizia spirituale per una immagine di santità e di falso amore fraterno, invece che scendere in campo e combattere al fianco di chi subisce l'ingiustizia.

Quanto mi é caro pensare al Buon Pastore che lascia le 99 pecore, per andare a riprendersi quella che non é nel gruppo, o che peggio gli altri hanno abbandonato volutamente!!
Quale consolazione nel pensare al dolce Cristo, che dona la propria vita, perchè nessuna delle proprie pecore venga sbranata dai lupi famelici travestiti da agnelli.

Quale vanto invece suscita nel vedere Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio, che lo avevano trasformato in un luogo di commercio invece che di preghiera e adorazione.

Ma chi si avvicina con la propria vita a questo ideale evangelico, é destinato a vivere l'abbandono come fosse un appestato:  " Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene? (Gv.6:66-67)"

É il triste destino di quanti escono o vengono posti fuori dal coro, perché hanno osato non restare delle pecore silenti o degli asini, che seppure bastonati, continuano a portare il peso di un basto pesante ed hanno deciso ad imitazione dell'asina di Balaam osare parlare...

Seppure bastonata ingiustamente, "L'asina vide l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina con il bastone.  Allora il Signore aprì la bocca all'asina ed essa disse a Balaam: «Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?»." ( Numeri 22: 27-28)

Oggi in effetti molti Pastori sono occupati dai propri progetti, molto materiali, che nulla hanno a che fare con il Regno dei Cieli e la salvezza delle anime, seppure all'apparenza danno quest'ultima impressione; alcuni oggi si chiedono perchè la gente non va più in Chiesa, chiudendosi dentro un guscio di una mentalità protestante, di un dialogo esclusivo tra se e il loro “ Dio “.

Perchè molti preti abbandonano il proprio ministero o vagano da una giurisdizione ad un'altra come un gregge senza Pastore, desiderando continuare la propria obbedienza a Cristo ma non volendo più essere maltrattati, puniti, vessati ingiustamente.
Alcuni oggi vedono la Chiesa come un business e si chiedono prima d'iniziare la propria avventura: che cosa gli potrà fruttare andare con questo o con quell’altra Chiesa? 

C'é ringraziando Dio, chi guarda al più grande ed eccelso dei beni: la salvezza della propria anima e di coloro che Dio gli ha affidato.

Diceva bene San Paolo: "Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene".( Rm.5:7 ) 

Proprio così,  oggi tutti sono pronti a salire sul carro di colui che si crede vincitore, mentre quello che si ritiene il perdente resta isolato e messo da parte...del resto Gesù non ebbe una sorte migliore e neppure il mio Metropolita Evloghios di beata memoria.

Lui, la Pietra scartata dai costruttori, ma é proprio su quella che lor signori inciamperanno, dove sfuggire??
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: «Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere. (Eso.15)
Questo è il canto che oggi faccio mio.

Padre Ambrogio


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