Pentirsi






La foto non è di proprietà dell'autore del presente scritto

Quante volte avrò potuto ripetere questa parola, quante l'avrò scritta, credo molte, mai però come in questo tempo mi sento chiamato a gridarla sopra i tetti.

Questo è il tempo propizio per fare un autentico pentimento, questo è il momento in cui ciascuno di noi può fare una resa dei conti nella propria vita e dire a se stesso: come sto vivendo?
Sono soddisfatto di me stesso? Mi sento in pace nel cuore, verso tutti?

Potrei, se mi fosse chiesto, sentirmi meno imbarazzato di ieri, presentandomi davanti a Dio in questo istante?
Certamente nessuno di noi lo è, tutti siamo impreparati, tutti siamo degli incoscienti se pensiamo in cuor nostro che ci sarà ancora molto tempo davanti a noi per farlo e che avremo molti anni ancora a disposizione per pentirci dai peccati commessi, potendo così vivere come desideriamo.

Leggiamo continuamente dai giornali, ascoltiamo e vediamo, come le notizie si susseguono riguardo eventi inaspettati anche tragici, mettendo sul treno per un viaggio di sola andata grandi e bambini. Non valgono i se o i ma, non le proteste per restare, o le giustificazioni. Una forza ti sospinge e nessuno di noi è in grado di resisterle.
Siamo tutti degli incapaci.

Possiamo però arrenderci a Dio, andare nella direzione giusta, correggere la nostra vita e pulire la nostra esistenza da tutte quelle cose che la sporcano.
Come?
Come puliremmo una stanza in disordine.

Noi tutti potenzialmente siamo degli accumulatori seriali. Buttiamo dentro noi tutto ciò che solletica un nostro senso, tutto ciò che produce eccitamento e soddisfazione sensibile. Bramiamo avere una cosa e una volta ottenuta, la teniamo per noi, seppure dopo un pò ce ne siamo stancati. La buttiamo lì per terra e andiamo in cerca di qualcosa che ci produca nuove sensazioni, che ci soddisfi i sensi in maniera completa.

Spesso però questo girovagare porta a non avere più nulla da cercare e quindi fa sfinire nella noia.

Ci sediamo per terra affranti interiormente, disperati, insoddisfatti, tristi e depressi, non perchè manchiamo del necessario, ma perchè abbiamo tutto e non ci basta mai...
Guardiamo intorno a noi e cosa vediamo?

Tanta confusione, disordine, decadenza di valori morali, perdita di orizzonti della vita, decadenza culturale ed etica.
Rialzarsi?

Il mondo non suggerisce nulla, in quanto tutto ciò che ha di materiale, lo abbiamo attorno e dentro di noi e ci sta soffocando giorno dopo giorno inesorabilmente.
Quale soluzione allora?
Solo Dio può dare ciò che ci libera dal mondo.

Il mondo ci ha insegnato il non-senso della vita.
La perdita della purezza, dei rapporti tra di noi e riguardo la natura.
Abbiamo smarrito l'Amore vero, abbracciando il sentimento che insegna il mondo: odio, ira, invidia, gelosia, morte, distorsione del sesso.

Potrei concludere qui stesso la mia esortazione, sono certo basterebbe a mettere in moto in noi un senso di introspezione e comprendere che tutto ciò che abbiamo accatastato nella nostra stanza interiore è inutile e non dona nè la vera gioia, nè la felicità, nè un futuro.

Tutti noi sappiamo perfettamente come si riporta ordine in una stanza, prima di tutto disfacendosi e buttando via tutto ciò che non è utile o indispensabile.

Poi fare una pulizia di fondo per sgrassare e togliere via le incrostazioni, con una santa confessione.

Alla fine, aperte le finestre, facendo entrare tanta luce e aria fresca per rinnovare l’ambiente, ma principalmente, il fermo proposito di non fare della nostra anima una discarica di questo mondo.

Padre Ambrogio

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