Incertezza





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L’incertezza non deve generare un interrogativo inquietante per il nostro domani ma dobbiamo attraversare il nostro oggi, con la certezza dell'Amore che Dio ha per noi.
Con molta serenità invece qualcuno trascorre il tempo con lo stordimento verso le cose materiali, seppure in molti vivono l’attimo con molta apprensione.

Essa non è data per gli oggetti che vengono a mancare ma per l'apprensione di chi ha una famiglia che grava sulle proprie spalle, figli, mutuo-affitto,  casa, lavoro, che generano grossi interrogativi.
Sulle spalle di chi porta su di se il futuro, gravano il destino di altre persone.
Non è tempo più di chiacchiere inutili, sogni, prospettive, progetti.
Questo è il tempo di trovare soluzioni valide e immediate, in uno Stato dove politici, uomini di potere, sono tutti presi a sfruttare quanto resta da accaparrare, per incrementare sempre più le proprie certezze.

Voltano le spalle o meglio otturano le orecchie, chiudono gli occhi ad argomenti scomodi per loro, per concedere quello che i loro sostenitori gli chiedono.
Non è catastrofismo ma presa di coscienza, non occorre avere un’intelligenza acuta per raggiungere la consapevolezza ma soltanto amore per il prossimo, per avvertirne tutta la tensione e la drammaticità del momento che dura ormai da molti anni.

Gli italiani si fermano davanti gli Europei di Calcio, al Festival di  Sanremo, alle Olimpiadi, questa la dolce droga che riesce ad inebriare e riportare il sorriso anche nella disperazione più buia del loro cuore.

Credevo che questo potesse essere vero fino a trenta anni or sono, ma purtroppo devo ricredermi, ancora oggi questa nostra Italia si ferma davanti a simili eventi e guarda chi con molta disinvoltura si fa pagare fior di milioni per dare un calcio ad un pallone, disposta a pagare un biglietto salatissimo per assistere ad una partita, o dire una battuta che nulla ha di comico.

Quanti senzatetto vedranno questi eventi, non credo ne andranno fieri per questi personaggi che incasseranno milioni a palate e loro non hanno neppure l’opportunità di trovare un lavoro e guadagnare un salario che gli permetta la sopravvivenza.

Credo che la coscienza di ogni cristiano venga macchiata da colpa grave, a causa del nostro immobilismo davanti a simili sprechi sociali e indifferenze umane.

Avremmo da versare molte lacrime dietro la protesta di chi non ha la possibilità per poter sfamare i propri figli, dovremmo spegnere i nostri televisori immediatamente e quantomeno scendere in piazza per manifestare e protestare la nostra indignazione.
Ma il moto umano di alzare sempre le spalle davanti gli scandali che non ci colpiscono personalmente, fa di noi dei campioni di codardia.

Avremo sfumato l’opportunità di effettuare un digiuno proficuo, che seppure il nostro impegno non riuscirà a ridare posti di lavoro, riuscirebbe però a far sentire la voce silenziosa di chi oggi soffre ed è distante  da chi vive sulle spalle degli sventurati.


Padre Ambrogio

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