Falsi Miti









E’ sopraggiunto il progresso, almeno cosí lo definiamo, e l’umanità intera sembra essere impazzita dietro le cosidette modernità.
Sentiamo giornalmente di persone disperate, colte da un crollo psicologico per aver investito tutta la loro esistenza in traguardi effimeri poi non raggiunti.

Dicono basta perfino alla vita, perchè vedono il sogno svanire, reso irraggiungibile alle proprie capacità.
Effetto della modernità o mancanza di concretezza?
Troppi sogni e poca consistenza?
Gli esempi che vengono prodotti dalla società odierna sono davanti i nostri occhi, in ogni istante della giornata.
Dalla Tv alla Radio, dalle Riviste alla Pubblicità nei cartelloni.

Dovunque tu guardi, promuovono uno stile di vita o un modo di agire che è al di fuori della comune portata di ogni persona. Alcune persone riescono a realizzare il sogno di uniformarsi al modello, ma spesso ci si sofferma ad ammirare il successo raggiunto e non il prezzo pagato per conquistarlo.

Esistono persino chi, attraverso la chirurgia plastica, ha nettamente modificato i propri lineamenti in volto pur di somigliare al proprio idolo umano, per raggiungere una perfezione che madre natura non aveva donato.
Padroni della propria vita e del proprio essere, si gestiscono come fossero una bambola.

Quando crollano i miti e le notizie dei disastri altrui volano sui rotocalchi, un senso di sconforto pervade la mente di chi assorbiva le imprese di tizio o caio, come fossero un esempio da emulare.
Il fallimento di questi personaggi, genera talvolta un senso di frustrazione interiore, apprendendone gli eventi catastrofici come una sconfitta personale.

Purtroppo possiamo collocare simili comportamenti, come un decadimento di valori, dove la favola viene scambiata per verità e la verità per favola.
Sembra che la vita, vista da questa prospettiva, venga collocata come una noia dei sensi, qualcosa di cui ci si può anche stancare con il passare dei giorni, cercando quindi il modo o lo stimolo, per renderla ” meno noiosa ” o peggio ancora, meno conformata.

Tutti sembrano giustificare i fallimenti altrui in tal senso, dal punto di vista psicologico e/o sociologico, come fosse il frutto di un fenomeno del momento. Credo che la noia è una delle cause scatenanti, unita all’inappagamento del ruolo nella società non raggiunto, non essendosi accontentati di ciò che si è realmente, divenga poi il frutto di una mentalità di frustrazione.

Cosí si perde la pace del cuore e della propria anima.
Ingrassano le tasche di psicologi che, dopo sedute interminabili a buon profitto, danno una spiegazione logica del problema e non certo al cuore.

Una società senza Dio è una società di idoli!!

Questi assumono sembianze umane divenendo personaggi che si mascherano dietro il termine di Mito, ma il mito è qualcosa destinato a cessare per essere sostituito da qualcos’altro che lo ha soppiantato.
Più forte, più bravo, meno noioso, che stimola nuove sensazioni di emulazione e tira avanti ancora per un poco il carrozzone della vita senza senso, di persone che vivono di luce riflessa.
È nella natura umana quello di ricercare qualcosa di più alto di noi, per dirci in cuor nostro che se lo raggiungiamo avremo superato noi stessi. Che siamo più forti della mediocrità ed abbiamo superato i limiti che sembravano frapporsi tra noi e il Mito.

La docilità, l’accettazione, l’umiltà, sono qualità da aborrire nel pensiero comune, atteggiamenti da perdenti.
Ecco perchè il messaggio evangelico oggi è rifiutato e non emulato.
Questo non produce grandezza, non distinzione ma assoggettamento, obbedienza, farsi prossimo agli altri, non un ergersi su gli altri ma chinarsi all’idea di essere consimili.

Questo stile di vita, viene codificato dal mondo con un solo termine: Debolezza!

Il Cristiano viene così identificato dal mondo, come un “Antimito” per eccellenza.
Un uomo che all’apparire ha scelto il nascondimento.
Allo scontro per riportare una vittoria, ha scelto l’umiltà del porre Dio sopra tutto.

Ecco perchè i Figli della Luce non possono confrontarsi con i Figli di questo Mondo.


Padre Ambrogio


La foto non è di proprietà dell'autore del presente scritto

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