Le due facce

 



Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 

Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.


L'apparire simpatici a tutti i costi, essere graditi al solo fine di ottenere un'autogratificazione, è quanto di più meschino spiritualmente possa esistere.


L'ipocrisia rinfacciata ai Dottori del Tempio, è esemplare da parte di Gesù; prima per noi tutti Vescovi, Preti, Diaconi che rappresentiamo Cristo servo e per chiunque fa parte del corpo mistico della Chiesa stessa. 

L'immagine che vogliamo trasfigurare al nostro prossimo, molte volte può anche risultare accattivante, ma poi alla lunga offre il vero volto di ciò che siamo o falsamente abbiamo voluto dimostrare d'essere.


Occorre non aver paura di mostrarsi diversi, da quanto gli altri si attenderebbero da noi, per paura di essere rifiutati o criticati, isolati dal resto che si dice cristiani ma che viaggia in direzione opposta alla nostra.

Molti guardano soltanto all'esterno del bicchiere del volto umano ovvero dalle parole da loro profferite, non esaminando l'interno. 

Oggi invece più che mai, occorrono testimoni non solo graditi, ma più che mai credibili.


Occorre avere il coraggio di riprendere e segnalare ai Vescovi il comportamento talvolta scandaloso, di coloro che commettono azioni non consone al proprio Ministero.

Occorre scrollarsi quell'abito dell'egoismo da Chiesa, pensando esclusivamente che per il bene della Chiesa o della Parrocchia è meglio rinunciare di denunciare comportamenti anomali a causa di carenza di Ministri. 


I veri Ministri sono coloro che danno la vita per le proprie pecorelle, perchè sono pastori e non mercenari.

Il Signore appunto, mette in guardia dai mercenari, che facendosi scudo della Chiesa, mirano esclusivamente non al bene delle anime, ma al proprio interesse o tornaconto.


La santità di un uomo non nasce dal silenzio, quella se è un comportamento contrario al Vangelo si chiama " omertà ", celando e facendosi complici consapevoli di ciò che realmente c'è sotto quel bel dipinto che si vuole mettere in mostra.

Pertanto non indichiamo soltanto chi sbaglia, ma indichiamo anche noi se eravamo a conoscenza dei fatti ed abbiamo taciuto, per qualsivoglia motivo ovvero interesse.


Tacere non è mai il bene per l'anima altrui, così non è bene perseguitare ingiustamente, ma nelle sedi opportune fare chiarezza per essere sempre nella Verità davanti a Dio e agli uomini o coloro che meritano giustizia.

Correggere sul momento può sembrare una azione cattiva, ma può davvero rappresentare la salvezza per quell'anima, migliore del tacere, anche se sul momento rappresenta una cattiveria agli occhi di chi ci osserva.


Senza correzione non può esserci ravvedimento, penitenza, lacrime.

Il medico per estirpare la cancrena taglia via l'arto, seppure sul momento può sembrare atroce, ma salva la vita dell'individuo.


Padre Ambrogio

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