La Semente


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«Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!». I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché e udendo non intendano. Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.


Ricordo sempre nella mia piccola esperienza di laico, poi da Diacono e infine da Prete, quante volte ci si è trovati a discutere sulla Parola di Dio. Tal volta l'argomento era preparato, altre volte casuale.

Per un cristiano la predicazione dovrebbe rappresentare il proprio quotidiano. Si è costatato però nel tempo, che non è stata sufficiente la predicazione, il buon esempio, le opere a far accogliere e fruttificare questo seme.
In effetti, meditare le parole di questa parabola, è rivedere i fatti, eventi e persone che sono transitati davanti a noi lungo il nostro cammino spirituale, per renderci conto che molte volte anche noi siamo stati quei soggetti a cui il seme della cristianità non è riuscito ad attecchire.
Parole, visioni, esempi che sono scivolate addosso come acqua, senza lasciare traccia, come sopra un'impermeabile in un giorno di pioggia. 
Ed allora, quanta importanza ha dato la nostra anima, il nostro cuore all'ascolto, quanto è stato attento e quanto distratto alle esortazioni del Signore che attraverso la Sua Voce ha cercato di rendere fecondo e ricettivo quel nostro cuore di pietra?
L'ambiente in cui viviamo, agiamo, svolgiamo la nostra attività professionale, spesso si dimostra ostile alla Parola e ad uno stile di vita cristiano. Ormai divenuto un luogo dove l’uomo osservante vive soffocato dalle spine, ricevendo spesso delle ferite al cuore da parte di coloro  che cercano di dare voce ad una vita diversa. Occorre però non puntare mai il dito sui protagonisti di questo rifiuto, in quanto anche noi per il passato non siamo stati migliori.
Il diavolo come leone ruggente va in giro cercando chi divorare, S.Pietro bene esorta a resistergli saldi nella Fede. In effetti Satana si impegna non poco per soffocare, inaridire e distruggere anche il più piccolo cristiano, dal primo respiro di vita fino all'ultimo. Ma il mondo non è solo ombra, non è il terreno fertile della distruzione del cristianesimo. Leggiamo infatti che per coloro che permettono e accolgono questo seme, lo custodiscono e l'ascoltano mettendo in pratica la Parola di Dio, non permettono al demonio di crescere vicino alla propria esistenza.
Il mondo allora diventa quel terreno fertile che permette di far fruttificare l'Immagine di Dio, dove può diventare anticipazione, parusia del Regno che riceveremo. Occorre divenire terra buona, Gesù ci esorta ad avere un cuore buono e perfetto nelle virtù, nonostante il demonio cerca di dimostrarci un'identità diversa della vita.
Nonostante in tutti i modi egli semina discordia, confusione, conflitti, violenza, incomprensioni, Gesù ci esorta a custodire la Fede come una perla preziosa, come il bene a noi più caro. Il Signore ci ricorda di produrre frutto, così per non venire trovati al Suo ritorno disadorni di opere spirituali ed essere buoni soltanto per il fuoco.
Egli desidera che tutti noi possiamo con Lui regnare eternamente.
Dio è Amore e tutto ciò che non lo è, rappresenta Satana.
Per questo il Signore Gesù ci mette in guardia e ci esorta a seguirlo accogliendolo nella nostra vita. Facciamo ordine nella nostra esistenza, siamo ancora in tempo per cambiare, per voltare pagina e tornare ad una vita santa.
Non c'è gioia più grande in Cielo per un peccatore che ritorna a Dio.
La Parola di Dio è quel Pane quotidiano, assaporatela, gustatela, ma principalmente permettete che diventi la vostra strada su cui indirizzare i passi della salvezza eterna.

Padre Ambrogio



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