Il combattimento spirituale

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Il combattente è colui che non demorde, è quello splendido atleta che ha chiara dentro di se la meta, il traguardo, il risultato.

Conosce molto bene che ogni centimetro di muscolo, di perfezione stilistica, gli costerà una fatica non indifferente. 
Dovrà accettare rinunce, avere controllo di se, vita misurata e virtuosa. 
Non potrà permettersi di ascoltare l'istinto che lo tenta ad abbandonare ogni cosa ed ogni sacrificio, per darsi a quella vita agiata che egli stesso ha rinunciato per il suo fine.

Come S.Paolo ci insegna, l'atleta fatica in questa preparazione, per giungere al traguardo per conquistare un effimero risultato umano, una coppa, un cesto di fiori, l'abbraccio di una bella ragazza, tutt'altra cosa è quella preparazione che conduce alla vittoria spirituale, nel combattimento tra l'uomo vecchio e quello nuovo.
Lì si misurerà per un risultato che premierà soltanto chi ha vinto, degli altri non resterà alcun ricordo.

Gesù ci premia già prima d’iniziare, perchè quel combattimento lo ha sostenuto Lui per noi, avremo una corona incorruttibile perchè Eterna; sappiamo ciò che Dio ci chiede per essere vincitori su noi stessi e sul maligno, perchè ci ha fornito gli strumenti idonei per questo combattimento.

Certamente non ci ha preclusi da colpi, siamo stati avvisati che potremo farci del male, fa parte della lotta ma, siamo già certi e conosciamo il risultato finale. 
Pertanto ogni sforzo, ogni sofferenza, trova in Lui il nostro fine ultimo per continuare a migliorarci giorno dopo giorno, per vincere insieme a Lui.

Questo splendido atleta come dice S.Paolo, è colui che vince se stesso, per Amore, per Colui che lo Ama. 
Un atleta che non conosce riposo, che non si stanca. 
Se cade si rialza e se per un attimo dovesse perdere i sensi, non si scoraggia, perchè ha già vinto, se tiene fisso nella sua mente Colui per il quale sta lottando, Gesù.

Padre Ambrogio

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