Omosessualità







 " Disse dunque il Signore: Il clamore delle colpe che giunge a Me da Sodoma e da Gomorra è grande, e il loro peccato è molto grave "
(Gen. 18, 20)




Si continua a scrivere e sostenere, che la Chiesa è contro gli omosessuali, che manca di carità verso queste persone e che le voglia escludere dalla Salvezza.
Preti e Vescovi, inpegnati in prima persona, sono oggetto di accuse di razzismo e omofobia perchè li escludono dalla ricezione del Sacramento della Divina Eucaristia, Confessione e Matrimonio.

Dai brani che possiamo leggere dalla Sacra Scrittura, si può soltanto costatare che Preti e Vescovi che fanno osservare le Leggi della Chiesa, non fanno altro che adempiere al Comandamento di Dio, riguardo coloro che si reputano o vogliono essere Cristiani.

Infatti non tutti anche dentro Chiesa osservano la Legge di Dio, sia su se stessi, che sugli altri, seminando pertanto confusione, dissenzi ed equivoci.
Ne abbiamo riprova sia nella Chiesa di Roma, come in alcune Chiese Ortodosse.

A tal proposito, se qualcuno avesse da muovere qualche critica, dovrebbe rivolgerla a Dio. Ma quando osano farlo, queste persone, dicono apertamente di non credere in Dio e di contestare la Chiesa e i suoi Ministri che la rappresentano come se ciò che la Chiesa chiede fosse volontà di uomo.

Allora perchè affannarsi cosí tanto a chiedere qualcosa in cui non si crede, quale fosse una pratica dovuta obbligatoriamente.
Perchè restare Prete, Vescovo, Arcivescovo, Cardinale o Metropolita, se poi non si crede a quanto si predica in Chiesa. Mi sembra che questi personaggi rispecchino lo stesso modo di fare di molti politici, poi inquisiti per i loro malaffari.

«Chiunque commetterà una di tali azioni abominevoli [sodomia], tutti quelli che le commettono, saranno sterminati di mezzo al popolo»;
«Se un uomo giace con un altro uomo come si fa con la donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole: siano messi a morte. Il loro sangue ricada sopra di loro» (Lev. 20,13);

Il peccato è la violazione della Legge di Dio, ma è principalmente anche una malattia dell'anima.
Infatti su questo concetto della malattia spirituale, la Chiesa si colloca come l'ospedale che cura le infermità e sana le ferite.
Sappiamo bene però, che le piaghe non passano da un giorno all'altro o da sole, occorre tempo, pazienza, costanza e la medicina, ma pricipalmente occorre obbedire al Medico se si vuole raggiungere la guarigione.

Quando andiamo a fare la Confessione, il sacerdote ci accoglie con le seguenti parole "sei venuto dal medico, bada di ritornare a casa guarito".
È soltanto entrando in Chiesa, in questo ospedale dell'anima e del corpo, che l'uomo riceve la cura, guarisce e guarendo,  che ogni piaga può riceverne la salvezza e la salute.
Vivendo la Chiesa, chiunque può guarire spiritualmente dall'omosessualità, ma la Chiesa occorre ricordare non è anarchia ma ordine, disciplina, obbedienza.

Si guarisce con una vita penitente, ascetica, fatta di preghiera, digiuno da ciò che ci attrae.
Molte di queste persone invece di ricercare la soluzione come ho sopradetto, trovano maggiore stimolo incolpando tutti coloro che non condividono il loro stile di vita,  cosí la Chiesa diventa un capro espiatorio a cui addossare ogni colpa della propria solitudine o emarginazione.

In effetti sono persone che mal sopportano la Verità Rivelata e che la Chiesa proclama, specialmente se le sentono dire da qualcuno in abito nero...
Obbiettivamente oggi se vuoi farti un nemico, basta dirgli la Verità su qualcosa che lo contraddice e in cui egli crede fermamente o è legato da vincoli indissolubili.

«Per questo, Dio li ha abbandonati a delle turpi passioni. Le loro donne infatti hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; e gli uomini pure, abbandonato l’uso naturale della donna, si sono accesi di perversi desiderii gli uni per gli altri, commettendo turpitudini maschi con maschi, ricevendo in se stessi la mercede meritata dal loro pervertimento» (Rom. 1, 26/27);

Poco c'è da commentare in quanto il brano di San Paolo è molto esplicito.
Non si può obbligare la Chiesa a tacere in nome della " tolleranza ".
Siamo tutti adulti e pertanto da tali occorre assumersi le responsabilità che sono proprie.
Vuoi vivere la tua vita, puoi farlo, ma con la convinzione che se vuoi essere Cristiano devi cambiare vita, perchè Dio non ammette simili comportamenti. Così come non ammette alcuna devianza di vita che esce fuori dal comportamento che un buon fedele deve avere.

Nessuno è escluso dalla salvezza, neppure il Figlio di Dio escluse la prostituta accusata e che volevano lapidare, ma egli disse alla donna che non la condannava, che poteva andare senza il peso del suo grande peccato ma ad una condizione, quella di non peccare più, cioè che per mantenersi in Grazia e vivere nella comunità dei credenti e ottenere la salvazza, avrebbe dovuto respingere via quel peccato dalla sua vita.

«Quello che ho inteso dirvi ora è di non aver relazione con chiunque, anche se ha nome di fratello, sia fornicatore, avaro, idolatra, maldicente, ubriacone, ladro: con gente simile non dovete neppure prendere cibo insieme» (I Cor. 5, 11);

Pertanto l'ammonimento è rivolto a coloro che peccano nel modo che trattiamo, ma ad ogni genere di vizio che ci separa drasticamente da Dio e dalla Sua Legge.
Eppure verrebbe innaturale pensare che questo Scritto provenga dalla scienza di San Paolo, mentre Egli si rifà nell'affermare queste sentenze a tutta la Sacra Scrittura.
Egli infatti vuole affermare, che occorre separarsi da quanti possono trascinare anche noi in una vita dissoluta.
Non è sensato pertanto interpretare queste parole, come quelle di colui che non ama il prossimo, ovvero vive la propria Fede in modo teologicamente inospitale.
Dobbiamo pregare per il prossimo, ricercare la salvezza altrui, ma se la testimonianza di questa salvezza non viene recepita, allora siamo in presenza di chi vuole " convertire noi " alla loro catastrofe.

Qualcuno potrà anche dirmi che il Signore mangiava e beveva con prostitute e peccatori, ma non per divenire padre di prostituzione ma perchè il Vangelo della Vita fosse predicato e la salvezza bussasse al cuore di tutti.
Non poteva tollerare che conosciuta la via, potesse ottenere la salvezza continuando a percorrere quella della perdizione.

«Non sapete voi che gli ingiusti non possederanno il regno di Dio? Attenti a non illudervi: né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapitori saranno eredi del regno di Dio» (I Cor. 6, 9/10);
«Sappiatelo bene: nessun fornicatore, nessun impudico, nessun avaro... partecipa al regno di Cristo Dio» (Ef. 5, 7);

La Chiesa, la Voce di Dio è questo che proclama.
Così il Signore Gesù affermò, che non si può servire Dio e Mammona. Nessuno giudicherà il passato di una anima, tutti noi infatti siamo peccatori. Puntare il dito non fa di noi delle lampade accese, ma è la promessa della salvezza convertendo il proprio cuore, prendendo la propria croce quotidianamente e lottando contro le nostre passioni che fa di noi dei Cristiani.

«Bisogna tener presente che la Legge non è fatta per il giusto, bensì per i cattivi e i ribelli, gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, i parricidi e i matricidi, gli omicidi, gli impudichi, i sodomiti, i commercianti di uomini» (I Tim. 1, 9/10).

Assistiamo oggi al modo di fare di alcune Nazioni che, nel nome della tolleranza e della apertura totale, rinnegano totalmente i cardini su cui si fonda una civiltà sancita da secoli di storia civile e morale.
Seppure la nuova "civiltà" è considerata " costruttiva e moderna ", sono propenso alla luce della Fede, a credere che la Legge su cui si è perneata la vita fino ad oggi, con i propri errori e le cose buone, ci ha condotti ad una crescita che definiamo progresso in quanto la Legge di Dio era scritta nei cuori degli uomini.



Padre Ambrogio

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