Cosa è per noi il Santo Natale

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Il segno della Luce è spesso descritto nelle Scritture e Gesù stesso viene descritto come la Luce che squarcia le tenebre. Le tenebre interpretate come la cecità dell’uomo, che non sa distinguere Dio che risplende in ogni cosa del creato.


L’uomo che spesso non vede questa Luce, ne fuori, ne dentro di se è colui che vaga continuamente in questo buio che è la vita stessa, fatta d’incertezze, di problemi, di mille afflizioni e di distacco da Dio. La Luce di Gesù e’ la risposta al peccato dell’uomo che preferisce le tenebre di una gioia momentanea ed effimera invece che Eterna.
Se in casa nostra restassimo al buio in maniera improvvisa, pur essendo sicuri di quanto ci circonda, avremmo certamente un’attimo di smarrimento, ma se questo buio dovesse perdurare, il nostro stato d’animo inizierebbe a sconvolgersi e a turbarsi.

L’uomo quindi è nato per la Luce e non a caso Dio lo crea quando la luce era stata già creata, quando il sole brillava alto in cielo, quando le stelle e la luna illuminavano il suo cammino notturno. Questo ci fa riflettere come Dio vuole che l’Uomo viva nella Luce e alla Sua Luce. Così ad annunciare la nascita del Messia è una stella che guida anche i Magi dai loro paesi lontani fino ad una grotta di Betlemme. I Pastori, mentre stanno a guardia del gregge, vengono avvolti dalla Gloria del Signore e da una grande Luce ed essi rimasero attoniti.

Una grande Luce, ecco la presenza di Dio tra noi, come l’immagine di colui che stando dentro una stanza al buio apre un piccolo spiraglio di questa finestra ed un raggio entra e rischiara, mettendo in rilievo ciò che era nascosto. Il nostro Natale è tutto qui, è questo segno, carico e ricco di significati che come un fascio di Luce deve entrare nella nostra anima, nella stanza del nostro cuore per fare Luce a tutte quelle oscurità che ancora ci fanno vivere al buio.

Soltanto quando la Luce è presente in noi, possiamo guardare quanto disordine la vita ha causato in noi. Il Natale è questo Dio di Eterna Gloria, che ci chiede di venire nel nostro cuore  e di fare spazio delle tante cose che inutilmente stiamo coltivando, ma che inesorabilmente si stanno riempiendo di polvere e che non porteremo mai con noi dopo questo mondo.

Chiedi di fare pulizia, di rassettare, di buttare via ciò che non è indispensabile per ricevere questo Dio che vuole riempirci di Lui. 
Gesù si accontenta di poco, non ha chiesto una reggia, ma una culla di paglia, non ha chiesto servitori, ma dei pastori che gli facessero festa, non ha chiesto un’auto lussuosa per andare in giro, ma un’asinello. Se attendiamo sempre di avere tutto ciò che è indispensabile per riceverlo degnamente, allora avremo sempre il nostro cuore occupato in molte faccende, che non sono quelle indispensabili alla salvezza della nostra anima.

Avrei voluto scrivere tante cose belle e utili sul Natale, ma spesso quando la mia mente vuole dire e dare tanto, accade che tace, tace per ascoltare il cuore di chi vicino a me prega e vuole dire meglio di me, cosa è questo momento per lui e per tutti noi Cristiani Ortodossi.
Riconosco che è bello fare silenzio per dare spazio agli altri, è bello perchè scopro sempre la mia povertà e la ricchezza di Dio, che opera in chi mi sta accanto e mi da tanto Amore.
Di questa gioia riscoperta, oggi come in ogni attimo della mia vita, vi faccio partecipi, ed è il mio modo di augurare di poterci  introdurci con il vero spirito del Natale a quest'ultima settimana. lo auguro ad ogni persona che mi legge, con la sua presenza il suo Amore non per me, ma per il Signore. 
Questo è il più bel regalo!! 

Padre Ambrogio

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