Il nostro Battesimo



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Stupore, non sta ad indicare una scena insolita ma quantomai propria ed attuale dello stato in cui la Cristianità odierna versa, quando si costata che il sacramento del Battesimo è scemato del significato più intimo.
Questo è ormai ridotto ad effimero momento di festa o di prassi consolidata, come se l'assenza dello stesso potesse pregiudicare il corretto sviluppo psico-fisico della creatura o se non quando viene paradossalmente assimilato ad un rito magico. 

Questo non per tutti...fortunatamente.

In un mondo dove le responsabilità sono assunte soltanto da “ pochi “, ci si chiede in questa nostra realtà Cristiana, quale risposta ci sarà alla domanda posta da Gesù: “ Troverò la Fede al mio ritorno? “.

Ho sempre sostenuto che non è l'Ordine Sacro a salvare un'anima, ma è l'essere un buon cristiano che conduce alla  salvezza un uomo.
Tutto il resto è effimero, o come direbbe la S.Scrittura, “ tutto è vanità...”.



Il Ministero nella Chiesa, la propria vocazione di Cristiano, rivestono un modo di partecipare alla funzione Sacerdotale del Cristo, ma Lui solo è il Sacerdote. 
Così come io partecipo attualmente del Suo Sacerdozio nel Ministero del Presbiterato.
Infatti la consapevolezza della propria Fede, se Ortodossa o Latina, ci  spinge ad essere e ci predispone interiormente ad  accogliere la spiritualità propria del Culto rivolto a Dio.
Oggi se non si riesce più a comprendere la vera Fonte del nostro Credo e a professarci veri Cristiani, sta proprio nel non prendere sul serio il nostro Battesimo e tutta La Rivelazione.

Questa nostra realtà cristiana, diventa giorno dopo giorno sempre più conformata alla mondanità, alla mente dei modernisti, di coloro che politicamente ci comandano. Si cerca di “ adattare “ ciò che invece è inalterato nei secoli, che riveste tutta la sacralità e il significato dei segni, che ci sono stati trasmessi dai Santi Padri, alla mentalità del " tutti fanno così ".

La ricerca dei particolari, dei colori, della luce, delle candele, del profumo d’incenso, delle voci dei cori; il linguaggio del silenzio, della compostezza e della dignità, sono interpretati dei “ segni “ fuori dal tempo ed inadeguati ad un mondo proteso al rumore e allo stordimento delle mode, alla lussuria, diventando così superflui e privi di significato.

Allora si cerca di adattare, sempre e soltanto adattare, per catturare i gusti dei più.

Questa libertà portata dal Concilio Vaticano II°, quasi come una liberazione di un passato lasciato alle spalle, fatto solo di rigidità e spuro clericalismo, ha invece avuto il frutto di una liberalizzazione dal Sacro, inteso dai " Laici e alcuni Chierici " come lo strumento d'avvicinamento alle “cose di Dio”, ma nella realtà come arma per strumentalizzare o appropriarsi da parte dei cosiddetti gruppi ecclesiali delle cose più sacre, infiltrando nei riti le varie pulsioni sentimentali o i punti di vista di questo o di quell'altro leader carismatico.

Il Carisma vissuto non come Dono e Mistero, viene invece posto come qualcosa di spiegato o eviscerato, come la risoluzione di un teorema matematico. 

A questa scuola si sono seduti tutti gli attuali teologi latini e protestanti, dove la Parola è stato l'agnello sacrificale per le loro teorie più disperate, togliendo il soprannaturale e l’insegnamento dei Santi Padri, della cosiddetta Teologia Spirituale, per inserire l'esegesi del significato e dell'adattamento.

Tutto ciò è dissacrante.

Non voglio passare per un ingenuo, ma molti oggi preferiscono voltare la faccia dall’altra parte, divenendo complici di questa odierna filosofia che chiamano religione.
Anch'io sono cresciuto in una famiglia cattolica, ma non ho mai avuto un fremito particolare per il “papismo”, del quale sono stato obbediente fin quando le scaglie dai miei occhi sono cadute, da quel giorno sono stato soltanto e principalmente di Gesù, unico Grande Sacerdote e Capo della Sua Chiesa.

Dagli amboni non si fa esegesi, perchè risulterebbe pesante da ascoltare...e la gente dopo 35 minuti di Messa inizia a sbuffare e a cronometrare il tempo che resta ancora, un po’ come fanno i bambini sui banchi di scuola attendendo la campanella dell’uscita.
E' bene secondo molti, che un Prete parli più di argomenti sociali, ma che non scuota le coscienze con esposizioni evangeliche, che possano portare ad interrogarsi su come stiamo vivendo la nostra vita cristiana e dove stiamo andando, se nella direzione della Luce o in quella delle Tenebre.

Ecco perchè la gente non si converte giornalmente, professa la propria cristianità solo due volte l’anno o per ricevere i sacramenti o per i propri figli; ecco perchè non crede più a nulla che sia autenticamente cristiano, ecco perché come automi ricevono il Corpo e il Sangue di Cristo, senza sapere cosa stanno facendo.

Oggi è di moda vedere anche cristiani credere o restare silenti davanti ai vari Guru di turno televisivi, o a coloro che con varie vie promettono la felicità in questa vita.
Sono conscio di ciò che ho scritto, confermo ogni passo, non lo scrivo per convenienza, ma perchè è il frutto del mio cuore, queste frasi battono forte nel mio petto da molti anni ormai.



Padre Ambrogio

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